Questa bozza di progetto politico–istituzionale, alla quale qualsiasi cittadino può contribuire con il proprio apporto personale, nasce dall’esigenza di ricercare un nuovo modello di sviluppo socio-economico (TERZA VIA) che superi sia l’assolutismo politico del Comunismo, storicamente fallito, che l’assolutismo economico del Capitalismo, potenzialmente ancora più perverso del primo, in modo da poter rivitalizzare l’interesse popolare per la politica, attualmente afflitta da povertà di idee e di progettualità.
E, se il progetto trovasse ampi consensi popolari, si potrebbe pensare di costituire attorno ad esso un Movimento Popolare di aggregazione politica, in grado di guidare il Paese verso traguardi più avanzati di giustizia sociale, attraverso una più equa distribuzione delle risorse ed un maggior rispetto per la natura, in modo da garantire a tutti una vita a misura d’uomo ed in equilibrio con la natura circostante.
La pietra miliare del progetto è costituita da un assioma fondamentale: «La suddivisione dei beni in naturali ed artificiali» da cui discendono, in cascata, conseguenti corollari di natura giuridica con ricadute sociali semplicemente rivoluzionarie.
Il supporto ideologico del modello sociale sviluppato ha caratteristiche universali e, pertanto, è esportabile anche al di fuori dei confini nazionali, visto che il nostro pianeta risulta sempre più interconnesso in una realtà globale tendente, sempre più, all’omogeneizzazione dei modelli di sviluppo socio–economico e quindi politico, anche se la parte specificamente istituzionale dello stesso è stata elaborata a misura dell’esistente architettura istituzionale italiana.
Amaro