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Lotta all'Evasione Fiscale

In appendice alla fiscalità generale, che in Italia ha raggiunto livelli insopportabili, a causa dell’enorme ricorso ad evasione ed elusione, che oggi viaggiano sui 180 miliardi annui, vanno esaminati i rimedi, se non per azzerare questo fenomeno, almeno per ridurlo considerevolmente.

Nel merito, onde alleggerire il peso impositivo gravante sui contribuenti onesti, col recupero dell’evasione ed elusione fiscale, a mio avviso si dovrebbe far ricorso ai seguenti strumenti:

  • in primis, tenere sotto controllo tutte le utenze elettriche, in quanto non c’è attività umana che non utilizzi l’energia elettrica;
  • in secundo, ricorrere al contrasto di interessi tra prestatori d’opera e/o servizi e committenti, permettendo a questi ultimi di scaricare dal proprio reddito l’importo relativo a ricevute e/o fatture fiscali, relative a tutte le prestazioni privatistiche, sia di tipo artigianale che professionale.

Nell’ipotesi di cui innanzi, i cittadini sarebbero motivati a richiedere  ricevuta e/o fattura di quanto pagato, potendone scaricare il relativo importo complessivo, al netto di I.V.A., dalla base imponibile dei proprio reddito annuale e quindi recuperare, con relativo margine di guadagno, l’I.V.A. pagata in più nelle operazioni di acquisto o prestazione.

Questo strumento fiscale, di controllo reciproco fra i cittadini, oltre a produrre maggior gettito d’I.V.A. per lo Stato, sarebbe da stimolo anche alla richiesta di più frequenti servizi artigianali e professionali da parte dei privati.

I due strumenti di cui innanzi sarebbero più che sufficienti per recuperare una consistente aliquota di evasione, utilizzabile o per ridurre il livello di fiscalità generale o per alleggerire il debito pubblico che, secondo i dati del supplemento al bollettino statistico della Banca d’Italia, ad aprile 2014 ha superato i 2.146 miliardi di euri.

Se poi si volesse azzerare  completamente il fenomeno dell’evasione, si dovrebbe ricorrere all’uso di un rimedio estremo: l’eliminazione della moneta cartacea, con l’introduzione della moneta elettronica al suo posto, in modo da semplificare le operazioni di transazione finanziaria, salvaguardando, nel contempo,  i cittadini dal rischio di smarrimenti o/o furti di carta moneta, oltre ad eliminare il costo della stampa e ristampa della carta moneta.

Questo rimedio estremo però comporta un sistema logistico – operativo di supporto alle transazioni finanziarie, impegnando tutti i cittadini, in età di spesa, ad utilizzare una carta di credito che faccia capo ad un deposito bancario e/o postale, e tutti gli operatori commerciali, artigianali, professionali e di servizi vari a dotarsi di terminali di lettura delle suddette carte di credito.

L’impianto di tutto il sistema logistico-operativo ha, ovviamente, dei costi finanziari sia a carico dei cittadini, per la tenuta deposito presso banche e/o posta, per l’uso delle carte di credito e per le operazioni finanziarie eseguite tramite le stesse, sia a carico degli operatori commerciali, artigianali,,professionali e di servizi, per i quali va aggiunta la spesa per l’acquisto o l’uso dei terminali di lettura.

Per eliminare tutti questi gravami e rendere accettabile l’idea di questa innovazione. occorrerebbe affidare la gestione finanziaria delle transazioni ad un istituto di credito che, in virtù del recupero totale dell’evasione nazionale possa garantire tutti i servizi (di deposito salari, stipendi e compensi vari, più l’uso delle carte di credito e dei terminali di lettura, più le operazioni di transazioni finanziarie) a costo zero, e questo istituto non potrebbe che essere di natura pubblica.

Possibile che tanti soloni della politica non ci siano ancora arrivati?

Ne dubito; per cui c’è da sospettare che siano proprio loro i primi interessati all’evasione fiscale.

Nella stessa ottica di recupero fiscale, si potrebbe pensare di trasferire la competenza del rogito notarile relativo alle transazioni mobiliari ed immobiliari ad appositi funzionari dell’attuale Ufficio del Registro, presso il quale comunque va registrato l’atto, in modo da avere contezza del reale corrispettivo della transazione su cui applicare la corrispondente tassa di registro ed eliminare nel contempo una prerogativa professionale dell’ordine notarile che, oggi, non ha più alcuna giustificazione logica, se non quella di tutelare gli interessi di una specifica categoria professionale.

E proprio per evitare nicchie di privilegio, tuttora esistenti, a favore di talune altre categorie professionali, sarebbe opportuno attuare la liberalizzazione generalizzata di tutte le professioni, in modo da incrementare le offerte professionali sul mercato e creare  una maggiore concorrenza  nell’interesse generale dell’utenza.

 

   Amaro

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