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Modelli di Democrazia

Con tutti i difetti che possono presentare i vari sistemi democratici adottati nel mondo, essi sono comunque da preferire a qualsiasi sistema totalitario.

Fatta questa premessa d’obbligo, la democrazia, dal greco démos (popolo) e cràtos (potere), etimologicamente significa ”governo del popolo”, ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo.

Nell’ambito delle democrazie indirette o rappresentative poi si distinguono prevalentemente tre modelli: presidenziale (del tipo statunitense), semipresidenziale (del tipo francese) e parlamentare (del tipo italiano).

  • Nella repubblica presidenziale il potere esecutivo è affidato el Presidente. che è sia Capo del Governo che dello Stato.  Questi è eletto con voto popolare distinto ed autonomo rispetto a quello del Parlamento, per cui il suo governo non ha bisogno del voto di fiducia parlamentare. Al Parlamento, eletto indipendentemente dal Presidente, è affidato in esclusiva il potere legislativo.  Questa netta divisione funzionale tra Parlamento e Presidente si riflette nella reciproca insindacabilità politica tra i due organi; infatti il Parlamento non può far decadere il Presidente e questi non può, a sua volta, sciogliere il Parlamento. E' appunto la separazione netta dei poteri il principio cardine che garantisce democraticità a questa forma di governo.

  • Nella repubblica semipresidenziale il Presidente della Repubblica è eletto sempre con voto popolare distinto ed autonomo rispetto a quello del Parlamento, per cui non può essere rimosso con sfiducia parlamentare, mentre egli può, nei limiti previsti dalla Costituzione, sciogliere il Parlamento. Egli rappresenta il Capo dello Stato ed ha il potere di nomina del Capo del Governo, il quale ha bisogno, insieme ai membri del suo esecutivo, anche della fiducia parlamentare. In tale contesto quindi, il potere esecutivo, anche se pilotato dal Capo del Governo, è vincolato a seguire la linea politica imposta dal Presidente della Repubblica, pena la sua stessa rimozione.

  • Nella repubblica parlamentare il popolo è chiamato ad esprimere solo un voto di indirizzo politico generale, mediante l'elezione dei suoi rappresentanti parlamentari, ai quali è demandata la successiva elezione sia del Capo del Governo che del Presidente della Repubblica.

L’Italia, come previsto dalla Carta Costituzionale promulgata il 27/12/1947, è appunto una repubblica parlamentare e quindi, formalmente, dovrebbe essere una democrazia indiretta o rappresentativa, in quanto il popolo governa mediante i propri rappresentanti parlamentari, eletti a suffragio universale.

Ciononostante, negli ultimi 20 anni è stata introdotta, surrettiziamente, una forma di premierato strisciante, con l'indicazione esplicita del candidato alla guida del Governo abbinato all’elezione dei parlamentari.

Per cui, anche se la nostra resta costituzionalmente ancora una repubblica parlamentare, di fatto, col sistema elettorale in uso, che consente di conoscere a priori il nome del candidato premier di ciascuna coalizione elettorale, il nostro paese si è spinto oltre il sistema rappresentativo parlamentare, introducendo un nuovo modello di democrazia indiretta o rappresentativa: quello del premierato, made in italy.

 Amaro

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