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Il Sistema Sanitario ed Assicurativo

Quello sanitario è un settore molto delicato perché riguarda la salute pubblica che lo Stato deve assicurare ad ogni cittadino, indipendentemente dal suo contributo economico apportato al sistema sanitario nazionale, per cui è logico che venga gestito prevalentemente dallo Stato in strutture pubbliche, al cui personale dovrebbe essere vietato l’esercizio della libera professione se ingaggiato a tempo pieno, consentita invece al personale ingaggiato a tempo parziale, purchè esercitata nell’ambito della struttura di appartenenza, sotto il controllo professionale e fiscale della stessa.

La provvista finanziaria dello Stato alle regioni, per il suddetto servizio sanitario, dovrebbe essere commisurata agli abitanti residenti in ciascuna di esse, in ragione di un costo standard pro capite unico per tutta l’Italia.

E sempre nell’ ottica di economia e controllo pubblico dei prezzi nel settore farmaceutico, cui tutti sono involontariamente soggetti per necessità di salute e non per voluttà, forse sarebbe opportuno liberalizzare le concessioni delle farmacie, alla stregua di qualsiasi altra attività commerciale, o quantomeno aprire in ciascun centro urbano almeno una farmacia a gestione pubblica ed a prezzi controllati, da affiancare possibilmente alle singole strutture ospedaliere ove queste esistono, che faccia da confronto e da calmiere per i prezzi dei medicinali.

A completamento di quanto innanzi, sarebbe inoltre opportuno vincolare i medici di base convenzionati col sistema sanitario nazionale alla  prescrizione esclusiva di medicinali riportati nel prontuario approvato dal Ministero della Sanità, affiancati da relativi prezzi di riferimento, onde contrastare le possibili connivenze tra medici di base e case farmaceutiche. 

Accanto alle strutture sanitarie pubbliche possono operare anche studi medici e strutture sanitarie private, a condizione che tra i due settori: pubblico e privato, non ci sia commistione di sedi, attrezzature e personale operativo.

Strettamente connesso al settore della sanità è quello dell’assicurazione contro i rischi di malattie e/o infortuni da lavoro, ai quali dovrebbero essere assimilati anche i rischi di infortuni derivanti da incidenti automobilistici stradali, in quanto entrambi i rischi sono assoggettati ad assicurazione obbligatoria, per cui non si vede la ragione del diverso sistema assicurativo ai quali sono soggetti.

Pertanto si ritiene opportuno convogliare detti rischi in un unico sistema assicurativo obbligatorio che, per sua stessa natura, nonché per facilitare il controllo statistico dei casi registrabili a livello nazionale, andrebbe gestito da un unico ente a controllo pubblico, in modo da garantire agli assicurati lo stesso trattamento, su tutto il territorio nazionale, oltre a ridurne i costi gestionali.

 

   Amaro

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